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23 milioni di italiani soffrono di parodontite ma il 70% dei nostri connazionali non sa nemmeno cosa sia questa patologia.
Eppure la parodontite è una malattia molto seria che - nei casi più gravi - può portare alla perdita dei denti.
Ma di cosa si tratta esattamente? Quali sono le sue cause? Come si previene e come si cura? Andiamo a vederlo insieme!
E’ una malattia delle gengive, ovvero dei tessuti che tengono i denti fermi al loro posto; è chiamata anche periodontite o parodontopatia.
All’interno della nostra bocca vivono moltissimi batteri: uniti alle particelle di altre sostanze che si trovano nel nostro cavo orale formano una patina incolore che si incolla ai denti, la placca.
Per rimuoverla è necessario utilizzare lo spazzolino dopo ogni pasto, poiché la placca che non viene rimossa attraverso l’igiene orale quotidiana si indurisce formando il tartaro, impossibile da eliminare con lo spazzolino (sono necessarie quindi le sessioni di pulizia dei denti professionale).
Se la placca non viene rimossa, i batteri che la compongono possono dare origine a varie infezioni tra cui anche la parodontite.
Dipende dallo stadio a cui si trova l’infezione; i sintomi di una parodontite sviluppatasi da poco non sono uguali a quelli di una malattia che si protrae da tempo.
In ogni caso, i sintomi più comuni della malattia parodontale sono i seguenti:
Per diagnosticare questa malattia è sufficiente una visita di controllo dal dentista: analizzando lo stato di salute delle nostre gengive ed accertandosi della presenza o meno dei fattori di rischio che possono determinare l’insorgenza della malattia (che vedremo tra poco) il dentista è in grado di stabilire la presenza o meno di parodontite.
Per una diagnosi più accurata può servirsi anche di uno strumento - la sonda parodontale - con cui misura i solchi gengivali (i canali posti ai lati dei denti) che in una persona sana vanno da 1 a 3 mm; se il solco gengivale supera i 3 mm si parla di tasca parodontale.
A volte può essere necessaria anche una radiografia per accertarsi dello stato delle ossa e di eventuali perdite ossee.
Se il dentista riconosce la presenza di parodontite in un paziente normalmente lo indirizza al parodontologo, ovvero un odontoiatra specializzato nella diagnosi e nel trattamento di questa patologia.
I trattamenti da mettere in atto dipendono comunque dalla gravità dell’infezione e dal suo stadio: nei casi più lievi possono essere sufficienti delle sedute periodiche di pulizia dei denti, eseguite da professionisti in igiene dentale.
Nei casi intermedi invece può essere necessaria una pulizia parodontale profonda con la quale, oltre a rimuovere tartaro e placca, vengono levigate le superfici delle radici, sede di possibili ritenzioni di tartaro. In questi casi può essere raccomandato l’uso di colluttori ad azione antibatterica e di dentifrici specifici.
Nei casi più gravi, quando la salute dei tessuti è ormai compromessa, l'odontoiatra parodontologo può optare per la chirurgia parodontale: interventi invasivi che permettono una pulizia delle radici molto approfondita.
Negli studi Brush applichiamo anche una tecnica innovativa che utilizza il laser per pulire i tessuti in modo poco invasivo e senza dolore; questa terapia permette un recupero più rapido ed è molto efficace in casi di parodontite di media e lieve entità.
L’azione più importante è però eliminare i fattori di rischio (soprattutto il fumo) e portare avanti una corretta igiene orale quotidiana, accompagnata dalle visite periodiche dal dentista.
Abbiamo già detto che l’insorgenza della parodontite può essere determinata da diversi fattori di rischio.
Quello più significativo è il fumo: i fumatori non solo hanno un rischio maggiore di sviluppare la parodontite ma il fumo ha conseguenze negative anche su eventuali trattamenti messi in atto per guarire dalla parodontite stessa.
Altri fattori di rischio della malattia parodontale sono:
Come accade per diverse patologie a carico del cavo orale, anche nel caso della parodontite l’arma più potente a nostra disposizione è la prevenzione.
Per prevenire la parodontite è sufficiente:
Sul sito www.gengive.org (a cura della Società italiana di Parodontologia e Implantologia) è possibile trovare tanti altri articoli e approfondimenti sui problemi a carico delle gengive.
Abbiamo già detto che la parodontite, se non viene diagnosticata in tempo, può causare la perdita dei denti: anche se la situazione dovesse essere molto compromessa è possibile tornare ad avere un sorriso bello e dall’aspetto naturale grazie all’implantologia dentale.
Non bisogna sottovalutare i problemi legati alle gengive (dolore, infiammazione, sanguinamento) perché potrebbero essere il campanello d’allarme che ci avvisa della presenza di una malattia delle gengive come la parodontite.
Nei nostri studi trovi parodontologi esperti che sapranno valutare lo stato delle tue gengive e consigliarti riguardo eventuali trattamenti.
Inoltre la prima visita di controllo è sempre gratis: prenotala qui!
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