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L’infiammazione delle gengive (gengivite o, se il quadro è più grave, parodontite) è di solito causata da una igiene orale non adeguata, quindi non in grado di eliminare in modo efficace la placca dal cavo orale che, accumulandosi sui denti, produce tossine capaci di irritare le gengive che appaiono doloranti, arrossate e/o sanguinanti.
Tuttavia, anche nei soggetti che si prendono particolarmente cura della salute dei propri denti, esistono purtroppo alcuni fattori o situazioni che aumentano il rischio di sviluppare la gengivite: un esempio è la gravidanza, tanto che l’infiammazione delle gengive che si manifesta durante la gestazione è conosciuta proprio come gengivite gravidica.
La gengivite gravidica è un fenomeno molto comune; si stima che ne soffra fino al 60% o 70% delle future mamme e, nello specifico, la prevalenza varia dal 35% nelle donne che non avevano avuto mai gengivite prima della gravidanza e praticamente al 100% nelle donne che hanno avuto infiammazione delle gengive anche prima della gestazione (che quindi hanno avuto episodi in passato anche se al momento di rimanere incinte non soffrono di gengivite).
Questa infiammazione delle gengive può interessare le donne incinte dal 2’ all’8’ mese di gestazione, ma risulta più grave nell’arco del secondo trimestre.
Perché la gravidanza è un fattore di rischio per la salute delle gengive? La risposta va cercata nelle oscillazioni ormonali tipiche della gestazione.
Nei nove mesi di gravidanza nel corpo della donna si assiste a un significativo aumento di progesterone che contribuisce a aumentare il flusso di sangue ai tessuti gengivali (favorisce la permeabilità vascolare e aumenta la vulnerabilità dei tessuti agli agenti responsabili dell'infiammazione) rendendoli gonfi, sensibili e soggetti a sanguinare più facilmente durante lo spazzolamento o la pulizia con il filo interdentale.
Gli estrogeni, d'altra parte, diminuiscono durante la gravidanza: questo provoca un sistema immunitario meno efficiente nel combattere i germi del cavo orale.
Questa patologia si manifesta come una normale gengivite, quindi con i seguenti sintomi:
L’epulide gravidica è l’epulide gengivale che si forma come conseguenza di una gengivite gravidica.
L’epulide è un piccola ciste che si forma sulla gengiva, di solito tra un dente e l’altro e generalmente nella zona degli incisivi superiori.
Può essere dolorosa o meno, ma molto raramente è maligna e in nessun caso è un pericolo per il feto o rappresenta un rischio di contagio per le altre persone.
Nel caso di formazione di una o più epulidi è possibile mettere in atto dei trattamenti (totalmente sicuri per madre e nascituro) con l’obiettivo di farle riassorbire.
Si procede con la loro rimozione chirurgica solo se la situazione è particolarmente complessa (la ciste è molto dolorosa o sanguina di continuo); in molti casi l’epidule si riassorbe in maniera autonoma con la fine della gravidanza.
Se curata in tempo, all’esordio dei primi sintomi, generalmente non ha conseguenze significative né per la mamma né per il feto.
Se però non viene curata e dovesse degenerare in parodontite - una malattia delle gengive più severa e complessa - possono esserci gravi conseguenze non solo per la mamma ma soprattutto per il nascituro.
Se una donna sviluppa la parodontite in gravidanza c’è il rischio che i batteri che causano l’infezione entrino in circolo: in questo modo non sono circoscritti al cavo orale, ma “viaggiano” letteralmente per tutto il corpo, arrivando anche all’utero.
Quando questo accade aumenta fino al 50% il rischio di parto prematuro e anche le possibilità di andare incontro alla preeclampsia (comunemente conosciuta come gestosi) crescono.
La cosa più importante è realizzare un’igiene orale adeguata con spazzolino, dentifricio e uno strumento per la pulizia interdentale, soprattutto per tutte quelle donne che hanno sofferto di problemi alle gengive anche prima della gravidanza.
In questo periodo, oltre a far visita al proprio dentista di fiducia per almeno due controlli nell’arco dei 9 mesi, si può valutare di passare a uno spazzolino elettrico, più efficace nel rimuovere la placca, e a un dentifricio e colluttorio specifici per contrastare il rischio di gengivite.
Altri accorgimenti utili possono essere:
Sono incinta e non ho male alle gengive: devo andare comunque dal dentista?
All’inizio la gengivite, come molte malattie del cavo orale, è asintomatica: però è proprio con un intervento ai primissimi stadi dell’infezione che le possibilità di un pieno recupero in tempi rapidi sono più alte.
Per questo, anche in apparente assenza di sintomi, si consiglia alle donne incinte di recarsi dal dentista per almeno due controlli nell’arco dei 9 mesi di gestazione; questo consiglio è specialmente valido, come abbiamo già detto, per tutte quelle donne che hanno avuto problemi alle gengive anche prima della gravidanza, perché sono loro i soggetti maggiormente a rischio di gengivite gravidica.
Se invece durante la gravidanza notiamo dolore, fastidio o sanguinamento alle gengive non esitiamo oltre e andiamo al più presto dal dentista per un controllo: le visite sono completamente sicure per mamma e bambino e possono davvero fare la differenza per evitare eventuali complicazioni durante la gravidanza.
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